Home Eventi Scopri Roma Ristoranti Locali Negozi Tour Benessere e Sport Cinema
Home page » Foro Italico: Architettura razionalista e luce romana

Foro Italico: Architettura razionalista e luce romana

PonteDucadAosta.jpg

Difficile fare i conti con questa zona quando si è turisti entusiasti dell'aspetto polveroso del centro di Roma. Eppure a capitarci al tramonto, con la luce rossa che addolcisce la pietra ed esalta il verde sontuoso che abbraccia il complesso, le sensazioni possono prendere una piega diversa, del tutto inaspettata. Segui Gaia alla scoperta del Foro Italico

C'è qualcosa di non romano nell'ampiezza, nel biancore e nel vuoto del Foro Italico.
Manca l'horror vacui che caratterizza l'intrico di vicoli del centro, la sovrapposizione di epoche e di stili, la reazione delle superfici candide ai raggi solari. Mancano, in fondo, le voci e il calore dei romani che vivono nei vicoli, il negozietto decrepito, vicino a uno show room di oggetti di design costossimi. 

Manca la compresenza, perché appena attraversi Ponte Duca d'Aosta ti accorgi immediatamente che questa porzione di Roma parla di un'epoca sola, una soltanto. Il Ventennio fascista dalle parti dello Stadio dei Marmi, dell'Obelisco e della facciata imponente del vecchio Foro Mussolini (che è "Italico" dalla fine della seconda guerra mondiale) è una presenza estetica prepotente, quasi pesante. 

Difficile fare i conti con questa zona quando si è turisti entusiasti dell'aspetto polveroso del centro di Roma. Eppure a capitarci al tramonto, con la luce rossa che addolcisce la pietra ed esalta il verde sontuoso che abbraccia il complesso, le sensazioni possono prendere una piega diversa, del tutto inaspettata. 

La stessa cosa, spesso accade all'Eur, un quartiere che ha conosciuto pressapoco lo stesso destino architettonico del Foro Italico (intendiamo tutta la zona), cioè l'avvio dei lavori in epoca fascista e il completamento a ridosso delle mitiche Olimpiadi romane del 1960. Ci si arriva convinti che troveremo una città "aliena" rispetto all'Urbe e poi rimaniamo incantati davanti alle strutture severe dei palazzi razionalisti colpiti dalla luce giusta.

Ecco, questo capiterà anche su Piazzale del Foro Italico. 


Il Ponte si poggia con un'insospettata leggiadria sulle due sponde, complice un'arcata enorme, lunga cento metri e ci proietta verso la struttura, poi l'obelisco voluto da Mussolini e a lui intitolato s'impone al nostro sguardo e, dietro, cominciamo a mettere a fuoco le strutture del complesso sportivo progettate da Enrico Del Debbio (insieme a tutta la zona circostante, comprese le strade e l'illuminazione). Registriamo gli intenti propagandistici, ma nello stesso tempo non possiamo fare a meno di considerare che: sarà la vicinanza con il Tevere, sarà la luce romana, ma lo spettacolo è comunque stupefacente. 


È lì che si capisce di essere inequivocabilmente nella Città Eterna. E la capitale in quel momento compie la sua ennesima magia. Si rivela per quello che è: uno splendido, sfrontato inno alla compresenza. 






Social di Gaia per Roma



Accedi

Effettua l'accesso.

USERNAME:


PASSWORD:




password dimenticata?