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Quartiere Trieste: Due parchi e una Sedia del Diavolo fra la Nomentana e la Salaria

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Quartiere Trieste sembra offrire solo un paesaggio di negozi e stradoni, ma una passeggiata da queste parti vi farà scoprire un universo riservato e piacevole in cui passeggiare nei due parchi di zona fino alla famosa Sedia del Diavolo. È un itinerario nuovo e curioso, fatevi accompagnare da Gaia

Per chi conosce anche la Roma periferica della prima cintura di quartieri dopo il centro storico, quello che prende il nome dalla sua strada principale (Corso Trieste) non suscita che qualche vago sussulto emotivo. Che cosa c'è da vedere a Quartiere Trieste? Negozi, bar, uffici, strade comode, il solito traffico. 


La visita si potrebbe esaurire con una passeggiata all'insegna dello shopping e poco altro. A Corso Trieste ci si va quando si ha qualcosa da fare e poi si salta su un autobus per fuggire il prima possibile verso zone più invitanti, più ricche di emergenze artistiche, di musei, di chiese dignitosamente antiche. 

Solo chi ha la pazienza di fermarsi per decodificare i segni di una Roma novecentesca è premiato dalla sorpresa di un quartiere riservato, nascosto nelle pieghe dei suoi cortili interni, nella grazia dei suoi parchi, fra i soffitti alti delle sue case d'epoca che - oggi come ieri - ospitano la borghesia romana. 

Cominciate da Villa Chigi (che è in parte privata e in parte adibita a giardino pubblico) e dal Parco Nemorense che fu costruito negli anni Trenta dal grande Raffaele De Vico (la stessa mano felice che allestì il Giardino degli Aranci, l'artefice di uno dei luoghi più affascinanti di Roma). E poi perdetevi fra i condomini d'epoca a caccia di memorie che vi porteranno inevitabilmente in un film, un capolavoro di Ettore Scola del 1977, Una giornata particolare, con Sophia Loren e l'immenso Marcello Mastroianni. 

Il film comincia con uno dei più intriganti piani sequenza del cinema italiano. Nella prima scena non ci sono persone, contano solo i caseggiati lungo via XXI Aprile, lo stradone che da piazza Bologna avvicina a Quartiere Trieste. È il preludio del silenzio e dello straniamento di un quartiere svuotato e desertico che farà da contrappunto all'incontro dei due protagonisti: la Loren casalinga frustrata e infelice costretta a casa mentre il resto della famiglia è in piazza a festeggiare l'arrivo di Hitler a Roma e Marcello Mastroianni, omosessuale licenziato che - alla fine - verrà condotto al confino. 

Ecco, bisognerebbe ricrearla nella testa quella quiete e quel silenzio, utilizzarli come "lente" per osservare il Quartiere Trieste con gli occhi nuovi di un turista speciale.
Il premio, per chi impiegherà un pomeriggio a scoprire i segreti di questa zona di Roma sarà la famosa Sedia del Diavolo, il mausoleo di un liberto a forma di tempio che si incontra quasi al confine con la Nomentana. Cercatela fra le guide e per le strade, non ha nulla di pericoloso o satanico. 

La "sedia" è stata annerita dai fuochi di eserciti di vagabondi e pastori che molto prima della costruzione del quartiere si fermavano in campagna prima di entrare a Roma.
Allora, il silenzio era qualcosa di assodato e sicuro, non bisognava evocare film-opere d'arte, né fare sforzi di immaginazione.





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