Home Eventi Scopri Roma Ristoranti Locali Negozi Tour Benessere e Sport
Home page » Portuense: i due mondi sulla strada dell'imperatore Claudio

Portuense: i due mondi sulla strada dell'imperatore Claudio

Porta_portuensis_anonimo.jpg

Via Portuense, con la sua porta, oggi sostituita dalla più nota e frequentata Porta Portese, era la strada che portava da Roma a Porto, presso la foce del Tevere. Seguite Gaia in questo itinerario insolito, durante una passeggiata di shopping lungo via dei Colli Portuensi (o al mercato domenicale di Porta Portese) o mentre visitate i quartieri popolari Trullo e Corviale.

Ci sono due mondi che convivono su via Portuense. Quello spendaccione, incarnato dai negozi carini di via dei Colli Portuensi e quello popolare del Trullo e del Corviale (con il palazzo-mostro, il simbolo di un'architettura insensibile ai desideri dei propri fruitori). Si possono visitare entrambe, il primo con il piglio leggero che mettono su i professionisti dello shopping, i secondi grazie a un itinerario romano insolito che soddisfa chi ama mettere i piedi sull'asfalto e chi si emoziona davanti a una palazzina di cui va scovata la grazia, la bellezza modesta. Tutti e due i mondi, però, risentono della via su cui sono nati. Perché la Portuense arriva da un passato remotissimo e, per quanto moderna possa diventare la visita con questo passato, prima o poi, bisognerà fare i conti.


Leggendo le guide archeologiche della città, infatti, lungo il suo tracciato non si contano mausolei e necropoli sotterranee. È il destino di ogni strada romana: i morti accompagnavano i vivi che lasciavano la Città Eterna, forse per ricordargli che fuori dal cuore di Roma non c'era niente di così speciale e che il loro era un viaggio pericoloso e difficile.

Ma torniamo alla Portuense e alla sua eredità "emotiva", solo emotiva perché a cercare tutte queste emergenze segnalate dai testi scientifici non si tira fuori uno straccio di itinerario storico-artistico. E anche questo è un destino tutto romano: non tutto ciò che ancora la città custodisce è a disposizione del turista curioso. Bisogna abituarsi, senza crucciarsi troppo.

In sostanza, la strada, il quartiere, tutta la zona, occorrerà visitarli anche con un paio d'occhi interiori, ricordando che le origini di quest'area di Roma la legano a Ostia, a Fiumicino, alla foce del Tevere e quindi al mare, al "fuori", alle merci che arrivavano abbondanti nella Città Eterna attraverso il porto di Claudio, il quale - con ogni probabilità - fu colui che ordinò (e pagò) la costruzione di via Portuense. 

Insomma, facendo shopping su via dei Colli Portuensi, cercando lo scorcio migliore del Trullo, il baretto più sgangherato, oppure mentre ci si lascia catturare dalla natura aspra del Corviale e delle sue architetture, lasciatevi tentare anche dalla memoria, dalla suggestione di un'epoca perduta, quando qui c'era un via vai di carri stra-colmi di ogni bene, trainati da una coppia di buoi stanchi che doveva sfamare la Roma dell'Impero. Fu così finché Ostia non fu abbandonata, finché i barbari non attaccarono la periferia di quell'Impero, lasciando la città nuda e affamata. 

Da quel momento in poi la Portuense diventò inutile e venne abbandonata per poi essere occasionalmente frequentata dai pellegrini del Medioevo che invece di percorrere l'Ostiense ed entrare a Roma da Porta San Paolo sceglievano un altro ingresso, Porta Portuense, appunto (che è più o meno dove oggi c'è Porta Portese) per affacciarsi nella città di dio.

Ecco, qualunque cosa dobbiate fare su via Portuense, fosse anche un pomeriggio scioperato a caccia di nuove rotte capitoline, trattenete questo fiato di memoria nei vostri cuori, inspirate forte e provate a sentire l'odore del mare che ancora c'è, ne siamo sicuri. Da qualche parte oltre lo smog.





Social di Gaia per Roma



Accedi

Effettua l'accesso.

USERNAME:


PASSWORD:




password dimenticata?