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Accademia di Francia ( Villa Medici ) (Parchi e ville )


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Viale Trinità dei Monti, 1 (Piazza di Spagna)

Tel: 0667611

Tipologia: Parchi e ville, Itinerario di roma a piedi

** Dal 1 luglio 2011, a causa dei lavori di restauro del padiglione di Ferdinando de Medici, eccezionale apertura al pubblico della camera del Cardinale e delle Muse. **

Info utili:

Orario dal lunedì al giovedì: ore 10 - 18.30; venerdì: ore 10 - 17 Durante il mese di agosto e le festività di Natale e Pasqua, la Biblioteca applica un orario ridotto. L'accesso alla Biblioteca è riservato prioritariamente ai borsisti dell'Accademia di Francia. Per appuntamento e nel limite della disponibilità di posto, agli storici dell'arte, ai membri di altre accademie romane, agli studenti di storia dell'arte, ai musicologi e agli architetti.


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Viale Trinità dei Monti, 1

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La creazione dell'Accademia di Francia a Roma coincise con la politica dei grandi lavori pubblici intrapresa alla fine del XVII secolo da Luigi XIV, grazie alla quale furono trasformati il Louvre, le Tuileries e Versailles. Creata nel 1666 su impulso di Jean-Baptiste Colbert, Charles Le Brun e Gian Lorenzo Bernini, l'Accademia accoglieva sia i vincitori del "Prix de Rome", sia i borsisti protetti da qualche grande signore. I giovani artisti chiamati dal re avevano la possibilità di accrescere la loro formazione grazie al contatto con Roma e l'Italia. All'epoca i borsisti erano sottoposti a una disciplina rigorosa e dovevano dedicare il loro soggiorno alla realizzazione di copie di opere antiche o rinascimentali. Ai pittori e agli scultori si aggiunsero nel 1720 gli architetti. Prima di trovare la sua collocazione definitiva a Villa Medici, l'Accademia di Francia a Roma ha avuto diverse sedi: dalla modesta abitazione vicino a Sant'Onofrio sul Gianicolo fu trasferita a Palazzo Caffarelli (1673), poi a Palazzo Capranica (1684) e, infine, a Palazzo Mancini (1725), in via del Corso. Proprio in questo periodo l'Accademia di Francia accolse dei borsisti dal nome prestigioso come i pittori Boucher, Subleyras, Fragonard, David e degli scultori come Houdon. Durante la Rivoluzione Francese fu soppressa la carica di direttore, Palazzo Mancini fu saccheggiato dai contro-rivoluzionari romani nel febbraio 1793, alcuni borsisti fuggirono a Napoli o a Firenze. In seguito a questi avvenimenti l'Accademia di Francia a Roma venne soppressa, per essere poi nuovamente istituita nel 1795 dal Direttorio. Non restava che trovare un nuovo edificio che la ospitasse: il 18 maggio 1803, la Francia e la Corte d'Etruria decisero di scambiare Palazzo Mancini con Villa Medici. L’Accademia di Francia a Roma a Villa Medici Nel cambiare sede, l'Accademia di Francia a Roma modificò anche il suo statuto. Essendo ormai divenuta dipendente dall'Institut de France, il concorso d'ingresso, ossia il "Prix de Rome", venne quindi organizzato dall'Académie des Beaux Arts. Fu allora che i musicisti entrarono all'Accademia di Francia, con la creazione del "premio di composizione" nel 1803; gli incisori li raggiunsero quando furono istituito il premio biennale per l'incisione a bulino senza acquaforte su lastra metallica, nel 1804, e quello quadriennale per l'incisione su medaglie e su pietra fine, nel 1807. Entrambe le discipline furono introdotte per celebrare le vittorie di Napoleone. Dal 1835 al 1841, Jean-Auguste-Dominique Ingres ricoprì il ruolo di direttore della Villa. Tradizionalmente i direttori sono scelti tra gli ex-borsisti, anche se questa regola ha conosciuto delle eccezioni, come nel caso di Carolus-Duran. Durante tutto il XIX secolo l'Accademia ha ospitato borsisti celebri come Victor Baltard, l'architetto di Les Halles a Parigi, Charles Garnier, che fece costruire a Parigi il teatro dell'Opera che porta il suo nome, compositori come Berlioz, Bizet, Gounod o Debussy, scultori come Carpeaux e David d'Angers. Fu all'inizio del XX secolo, con Lili Boulanger ("Grand Prix de Rome" in composizione musicale nel 1913) e Odette Pauvert ("Grand Prix de Rome" in pittura nel 1925), che le donne fecero il loro ingresso all'Accademia. In seguito, durante la Seconda Guerra Mondiale, la Villa venne requisita da Mussolini e l'Accademia fu trasferita a Nizza e poi a Fontainebleau. Nel 1961 André Malraux nominò il pittore Balthus direttore della Villa: la volontà congiunta di queste due personalità permise una profonda riforma dell'Accademia. Balthus intraprese un importante restauro dell'edificio e organizzò delle manifestazioni per aprire la Villa ai romani, facendo ristrutturare, a questo scopo, nuove sale espositive. Questo nuovo approccio fu ratificato con un decreto del 1971. L'Accademia si emancipò allora dalla tutela dell'Académie des Beaux Arts e le sue normative furono profondamente modificate. La durata del soggiorno passò da quattro a due anni al massimo, e gli scrittori, i cineasti, i fotografi, gli scenografi, i restauratori di opere d'arte e gli storici dell'arte andarono ad ampliare la cerchia dei borsisti, il cui numero passò da 12 a 25. L'Accademia di Francia a Roma partecipa a scambi culturali e artistici, organizza mostre, concerti, convegni e seminari su temi relativi alle arti, alle lettere e alla loro storia. Concepita dal decreto del 1971 come luogo ideale di incontri italo-francesi, Villa Medici riveste un ruolo decisivo nella vita culturale romana ed europea. Questi obiettivi sono stati il motore delle azioni culturali di Jean Leymarie (1977-1984), Jean-Marie Drot (1985-1994), Jean-Pierre Angremy (1994-1997), Bruno Racine (1997-2002), Richard Peduzzi (2002-2008), Frédéric Mitterrand (2008-2009) e dell'attuale direttore Éric de Chassey.

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