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Palazzo Braschi (Museo )


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Piazza San Pantaleo, 10 (Piazza Navona)

Tel: 060608

Tipologia: Museo, Visita guidata al museo

Dal 1952 vi ha sede il Museo di Roma, ma solo recentemente - nel 1990 - la proprietà dell'edificio è passata dallo Stato al Comune di Roma.

Info utili:

Museo Roma ingresso da Piazza Navona, 2 e da Piazza San Pantaleo, 10 - 00186 Roma Orario Fino al 2 maggio: Martedì-Domenica 9.00-19.00 (la biglietteria chiude un'ora prima). Dal 3 maggio: Martedì-Domenica ore 10.00-20.00. 24 e 31 dicembre 9.00-14.00 Giorni chiusura Lunedì (tranne 2 maggio), 1 gennaio, 1 maggio e 25 dicembre


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Piazza San Pantaleo, 10

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L'edificio fu commissionata all'architetto imolese Cosimo Morelli (1732-1812) quale residenza di Luigi Braschi Onesti, nipote di Pio VI (Cesena 1717 - Valence 1799), eletto papa nel 1775. Costruito con le ricchezze che il pontefice aveva fatto affluire nelle casse del nipote, grazie all'attribuzione spregiudicata di molteplici privilegi, Palazzo Braschi costituisce una significativa testimonianza del nepotismo pontificio, rinnovato per l'ultima volta da Pio VI prima delle radicali trasformazioni politiche e culturali indotte dalla Rivoluzione francese. L'edificio fu costruito sull'area dove sorgeva il quattrocentesco palazzo di Francesco Orsini, prefetto di Roma, abitato nel '500 dal Cardinale Oliviero Carafa e poi dal cardinale Antonio Ciocchi del Monte che fece erigere, da Antonio da Sangallo il Giovane, una torre istoriata nell'angolo tra piazza Navona e via della Cuccagna. Alla fine del Seicento l'edificio tornò in possesso degli Orsini che lo arricchirono di numerosi capolavori d'arte; passò quindi ai principi Caracciolo di Santobono che lo vendettero nel 1790 alla famiglia Braschi Onesti. Demolito Palazzo Orsini nel 1791, i lavori per il nuovo edificio progettato da Cosimo Morelli iniziarono l'anno successivo. Interrotti con l'occupazione francese del 1798, che costò la morte in esilio a Pio VI, la costruzione riprese nel 1802. Nel 1804 era compiuto lo scalone monumentale e forse anche la cappella del primo piano, attribuita a Giuseppe Valadier (1762-1839). I problemi economici del duca Luigi Braschi Onesti non permisero il completamento del Palazzo che, alla sua morte nel 1816, era parzialmente incompiuto. Venduto dai suoi eredi nel 1871 allo Stato Italiano, l'edificio fu destinato a sede del Ministero dell'Interno e, in seguito, di varie istituzioni fasciste. Dopo la guerra vi alloggiarono, fino al 1949, trecento famiglie di sfollati. Gravi danni furono provocati agli affreschi e ai pavimenti dai fuochi che vi venivano accesi; numerose furono le distruzioni e le ruberie.

Ricerche in:

  • Visite guidate al museo
  • nelle gallerie
  • guida al museo
  • Visita guidata al museo
  • Visite guidate ai musei
  • Musei
  • nei musei
  • gallerie
  • Museo
  • Musei






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