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Montesacro: Storia e Natura all'incrocio di Via Salaria, Via Nomentana, il Tevere e l'Aniene

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Il fascino della Città Giardino, un patrimonio archeologico ancora da scoprire, le rive del fiume Aniene da esplorare nel parco del quartiere. C'è una Roma che non ti aspetti da queste parti. Segui Gaia alla scoperta di Montesacro

A Montesacro c'è sempre una passeggiata che non ti aspetti. La meraviglia è dietro l'angolo anche se Piazza Sempione, spesso, evoca solo immagini di ingorghi automobilistici e clacson diffusi.
Poi però, a far andare le gambe seguendo l'istinto irrefrenabile di sfuggire al rumore, si sale e lo spettacolo di un quartiere dalla storia imponente si svela in un battito di ciglia e conquista.

Basterà scendere proprio nella piazza principale del quartiere (piazza Sempione, appunto), magari approfittando degli autobus che da sempre fanno capolinea lì, e prendere una delle traverse che hanno origine nello slargo, accordare il passo alle salite e cominciare.

Il territorio di Montesacro (IV Municipio di Roma) è crocevia per definizione perché è incuneato fra due strade consolari importanti: Nomentana e Salaria e fra i due fiumi di Roma, il Tevere e l'Aniene. Lo si capisce quando ci si ritrova in alto, sulla sommità. Ma in quel momento sarà difficilissimo farsi distrarre da considerazione oro-geografiche visto lo spettacolo della Città Giardino che - giustamente - cattura tutta l'attenzione.

È un paesaggio di inizio Novecento: villini e giardinetti curati, decorazioni che sono parti integranti degli edifici e stradine quiete, nate da un progetto dello ICP (Istituto Case Popolari) e dell'architetto Gustavo Giovannoni intorno al 1919.

Allora Montesacro doveva diventare un esempio, la più grande "garden-city" d'Italia, secondo una "moda" benevola inglese che dava agli operai e alle famiglie disagiate case, sì, in periferia, ma che della periferia dovevano avere soltanto i benefici. Spazi verdi, appartamenti comodi e poco affollati, servizi vicini e, in generale, un'attenzione alla qualità della vita che, dopo quel periodo di "architettura piacevole", non si sarebbe mai più ripetuta.

Piazza Sempione, così divenne il cuore e il motore di questo nuovo quartiere che già aveva conosciuto le ville fuori porta dei romani dell'Impero (da queste parti si suicidò Nerone, per sfuggire ai sicari di Galba, imperatore dopo di lui) e le osterie di campagna del Settecento e dell'Ottocento.

Sono tanti gli itinerari da seguire se ci si vuole immergere nel presente di Montesacro. Uno, esclusivamente architettonico è quello della Città Giardino, ma c'è anche la possibilità di scovare qualche reperto di Roma antica, in piazza di Monte Torrone o lungo via Lina Cavalieri.

E non mancano le passeggiate "verdi": nel Parco dell'Aniene, la cui vivibilità è stata difesa dalla speculazione edilizia dagli stessi abitanti del quartiere.

E, infine, un itinerario del tutto poetico potrebbe essere invece dedicato ai personaggi illustri che hanno vissuto da queste parti. A cominciare da Rino Gaetano, grande cantautore scomparso nel 1981, passando per Claudio Baglioni fino all'immenso Ennio Flaiano, ricordato in via Montecristo grazie a una targa che sembra un consiglio per chi desidera scoprire i segreti di Montesacro. «Con i piedi fortemente poggiati sulle nuvole».






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