Home Eventi Scopri Roma Ristoranti Locali Negozi Tour Benessere e Sport
Home page » Quartiere Alessandrino: Acquedotto e “Villini” fra Casilina e Prenestina

Quartiere Alessandrino: Acquedotto e “Villini” fra Casilina e Prenestina

acquedottoeparco.jpg

Nel cuore della periferia, stretto fra la Casilina e la Prenestina, il Quartiere Alessandrino va scoperto passeggiando fra i villini costruiti a partire dagli anni Sessanta e il parco caratterizzato dalla presenza dei ruderi dell'Acquedotto Alessandrino. Scopritelo con Gaia in un itinerario periferico e speciale

Le storie che si incontrano lungo la Prenestina o la Casilina sono spesso molto simili. 
Raccontano di un'immigrazione italiana ormai sparita dalla memoria, di case precarie, costruite a forza di mattoni e braccia. Di rifugi temporanei che poi si sono trasformati nelle allegre palazzine basse che quando si viene in queste ex borgate sono il leit motiv di una passeggiata alternativa. 

Anche l'Alessandrino, stretto fra queste due consolari e i quartieri Quarticciolo, Centocelle e Torre Maura, va scoperto a forza di gambe. Stupendosi per un portoncino, per un vaso di gerani improvviso per uno scorcio che il centro di Roma non è più capace di offrire. Anche l'Alessandrino conquista con il suo fascino da paesino fuori città. Il suo è un paesaggio strano, fatto di condomini e strade, di giardinetti che compaiono all'altezza di un incrocio. Di macchine e di uomini. Romani, romani di seconda generazione, romani africani, romani rumeni. 

Qui si deve venire per conoscere una Città Eterna colorata e nuova. Per camminare nel silenzio, o per buttare un orecchio a conversazioni che segnalano diversi accenti, diverse provenienze; qui si deve venire per infilarsi in un parco e trovare tracce dell'antica civiltà. Quella che ha costruito gli acquedotti. La civiltà di Alessandro Severo che con il suo serpentone di archi ha regalato - oltre che l'acqua - anche il nome a questo quartiere strano.

Sì, non di soli condomini periferici si nutre l'Alessandrino, c'è anche il verde, gli ettari del parco che si snoda, praticamente, senza soluzione di continuità abbracciando anche l'area verde di un'altra ex-borgata, il quartiere Tor Tre Teste. 



Si passeggia fra olmi, palmizi, sulla riva di un laghetto godendosi l'aria aliena di una Roma che non sembra Roma pur mantenendo l'essenza della romanità alla massima potenza, protetti e deliziati dalle ombre dei resti dell'acquedotto Alessandrino che sembrano un richiamo e un annuncio: "Non ti distrarre troppo, sei sempre nell'Urbe".


Ci si svaga contando i cani a passeggio, apprezzando un raggio di sole che bacia i pietroni delle rovine (soprattutto all'altezza di via Walter Tobagi), la piega che prende un riflesso sul verde. 



E poi si rientra nel quartiere stretto fra Prenestina e Casilina, di nuovo i villini più antichi e i condomini degli anni Settanta e Ottanta, di nuovo una pianta di gerani, un giro d'edera su un portone. Il silenzio della periferia, la bellezza di Roma, anche fuori dal centro.







Social di Gaia per Roma



Accedi

Effettua l'accesso.

USERNAME:


PASSWORD:




password dimenticata?