Home Eventi Scopri Roma Ristoranti Locali Negozi Tour Benessere e Sport
Home page » Locali. Trova il tuo Bar. Troverai Roma!

Locali. Trova il tuo Bar. Troverai Roma!

caffe.jpg

Un consiglio pratico di Gaia per il turista curioso: a Roma è sempre bene farsi amico un barista, al prezzo di un caffé si scopriranno dettagli della città che non sono presenti sulle guide, pezzi di storia minima, emozioni e scorci di una capitale più intima e "romana".

È bello entrare nei bar mezzo addormentati. Cioè, è bello quando il bar è il luogo abituale della propria prima colazione. Con il sonno ancora impigliato negli occhi e nella bocca non c’è cosa più difficile che ordinare un caffé, aspettare pazientemente il proprio turno davanti al bancone e poi alla fine guadagnare il giusto spazio vitale per consumarlo, sperando che compia il miracolo, svegliandoci dal torpore.

Ciò non accade, invece, quando si fa parte dell’eletta schiera dei clienti. Il sonno rimane invariabilmente la costante in questa equazione, ma si aggiunge la cura del barista a mitigare lo choc di una mattinata storta o semplicemente più assonnata del solito. 

Quando si è clienti non bisogna aprire bocca. Il barista lo sa. Sa che tipo di caffé vuoi, come lo bevi e se hai necessità di qualche altro genere di conforto complementare, il latte freddo a parte, un bicchieruccio d’acqua minerale (se gassata o naturale è un’ulteriore informazione che al barista provetto non dovrebbe sfuggire), un cornetto per chi si sveglia ogni mattina con il languorino e la voglia della “colazione dei campioni”

Sembrerebbe impossibile riprodurre la sensazione di discreta intimità che lega un cliente al suo bar anche quando si è in giro. Soprattutto quando il giro ci porta nel centro storico di Roma, dove ogni bar sembra nascondere un trucchetto per fregare i turisti. 

Eppure non è così. A Roma più che altrove è ancora possibile sentirsi a casa propria anche se è la prima volta che si mette piede in un bar. 

Evitando accuratamente quelli più affollati (la confusione genera necessariamente un po’ di disattenzione: il barista non è la dea Kalì), basterà svicolare e infilarsi dove i grandi flussi turistici lasciano spazio alla vita quotidiana di rione. Quanto più gli arredi del bar vi sembreranno datati tanto più potrete godere di un’accoglienza benevola. E se il barista si abbandona a una chiacchierata fuori programma: partecipate! Potreste scoprire storie segrete, raccogliere suggerimenti per itinerari turistici insoliti, ricevere informazioni storico-artistiche inaspettate.

I bar a Roma – a esclusione di quelli nati ad uso e consumo del turista ignaro – sono avamposti di una cultura spicciola, fondamentale per conoscere la città. Sono veri e propri templi di conoscenza. E vanno frequentati con occhi e orecchie ben aperti. 

Trovare il proprio bar. Farlo diventare, per mezzo di un’illusione da abbracciare consapevolmente, casa propria anche solo per il tempo di un caffé è un esercizio che può risolvere un pomeriggio. Ai più fortunati potrebbe capitare di ascoltare il racconto di un pezzo della città che non esiste su nessuna guida turistica. Spesso, infatti, la gestione di un bar è un affare che coinvolge la stessa famiglia da generazioni e la storia del locale è saldamente intrecciata a quella del rione.

Quando il barista comincia a svelare i segreti della nascita del suo locale c’è solo da imparare. Mai sbuffare, mai guardare l’orologio, lasciate che la narrazione tracci la sua rotta nella vostra testa e nel vostro cuore, guardatevi intorno: sono moltissimi i bar che hanno appese alle pareti foto d’epoca della zona, ritratti di famiglia, istantanee di una vita fa.

È un patrimonio che non ha valore, un patrimonio vivo fintanto che un signore in pantaloni neri e camicia bianca aprirà la serranda ogni mattina e uno sconosciuto perderà un po’ del suo tempo a raccogliere quell’eredità verbale facendola propria. 

Chiedete informazioni: «È da tanto che ci siete?»; «Il rione è cambiato molto in questi ultimi anni?»; «Chi c’era al posto di quella profumeria?». Ne ricaverete una contro-storia affacinante (o al massimo qualche sguardo sospetto, anche se nascosto nell’anima di ogni barista c’è sempre un affabulatore), magari nuove rotte di una Roma sparita appena vent’anni fa. Mappe del cuore al prezzo di un caffé. Meglio di qualsiasi museo.





Social di Gaia per Roma



Accedi

Effettua l'accesso.

USERNAME:


PASSWORD:




password dimenticata?