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Benessere e Sport. I Parchi di Roma: Il "benessere de noantri"

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Un parco, un paio di scarpe da ginnastica e lo sport si può coniugare con il turismo. A costo zero e con la massima soddisfazione, i parchi di Roma sono da sempre la meta preferita per gli sportivi metropolitani. Seguite Gaia alla scoperta di questo mondo insolito, punto d'osservazione privilegiato sul fascino della Città Eterna e avamposto del benessere capitolino

Certo, l’immagine del romano medio non è certo il tipo californiano: muscoli, capelli lunghi e selvaggi, surf sotto il braccio. Tutto, dalla pesantezza degli spostamenti alla grandezza del territorio, dalla cucina alle abitudini familiari cospira per far sentire ai romani il morso tenace della pigrizia.
Al massimo ci si può muovere un pochettino il lunedì di Pasquetta o il Primo Maggio. Ma senza esagerare e, soprattutto, vedendo di ricaricare energicamente le calorie eventualmente perdute – che so – nel montare il tavolino e le sdraio su cui aleggiare per tutto il pomeriggio.

Mettere su chili è un gioco più che semplice, d’altro canto com’è che si dice da queste parti? «Omo de panza, omo de sostanza». Eppure, con le camminate che ci sarebbero da fare e la quantità di luoghi su suolo capitolino da visitare, dimagrire dovrebbe essere un’attività insita nell’essere romani. 

Macché. 

Peccato, un’occasione sprecata. Ma non da tutti fortunatamente.

Quelle anime elette che dedicano parte del loro tempo alla ricerca di una forma fisica in grado di sostenere un sano equilibrio mentale hanno a disposizione ettari di parchi pubblici, una pista ciclabile sul Tevere che va da Ponte Sublicio a Castel Giubileo (e che forse andrebbe rilanciata un po’ di più) e poi attrezzature ginniche gratuite sparse anche nei giardinetti di quartiere e associazioni di tutti i tipi che promuovono iniziative per muoversi all’aria aperta. 

La gratuità di queste azioni e lo splendido connubio fra panorami monumentali (ancorché “solo” verdi) ed esercizio fisico sono il motore che spinge ogni anno sempre più cittadini a scendere per la strada e finalmente “usare” la città a proprio beneficio

Sul lungomare di Ostia, quando la stagione non è ancora al suo picco massimo, il tramonto si colora di persone in tuta. I più spavaldi corrono. Alcune signore camminano velocemente, chi con l’i-Pod alle orecchie, chi a gruppi di amiche. All’altezza della Pineta di Castelfusano il “traffico” di joggers e walkers defluisce verso l’entroterra in uno degli spazi verdi più grandi d’Europa. Lì, al numero di fautori dei free-sports (free, anche nel senso di gratuiti), si aggiungono i ciclisti che abbattono lo stress della giornata lavorativa saltando dossi e radici.

Lo stesso paesaggio umano si avrà alla Caffarella, nel Parco dell’Appia antica, a Villa Ada, a Villa Pamphilj

Spostandoci un po’ più in centro, invece, ecco il mondo dei cultori delle discipline orientali. Il parco al centro dell’Esquilino, dove una volta c’erano i banchi del mercato di Piazza Vittorio, la mattina presto, è affollato di anziani cinesi che praticano il tai-chi. Hanno cominciato loro, i nuovi abitanti della Chinatown capitolina, e poi lentamente – non senza diffidenza – sono arrivati i primi indigeni. 

La domenica dopo le 11 (a patto che il tempo sia clemente) c’è un altro gruppo che si cimenta a Villa Borghese e un altro a Villa Celimontana

Come fare a mettersi in contatto? Bisogna cercare sulla rete, magari fare uno squillo all'associazione che ci ha più incuriosito e domandare se hanno in programma “uscite” pubbliche che spesso coincidono con lezioni dimostrative (e gratuite) della propria scuola. 

Ma il tai-chi come il qi-gong e lo yoga sono arti che si possono praticare anche in solitaria. E perché no allora? Immaginate un colle erboso affacciato su un panorama tutto romano (a questo proposito si consiglia vivamente Villa Pamphilj per i mille scorci sul lato vaticano di Roma), magari è mattina presto e la luce è perfettamente nebulosa. I polmoni si aprono e il corpo respira come si deve.

Chiudere gli occhi aprire la mente, sentirsi finalmente in comunione con se stessi e con la città.





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